Un lato da nascondere quello della sensualità, messo qui in risalto. Il corpo della donna religiosa sempre coperto in ogni sua parte da abiti lunghi e pesanti. Una badessa fuori dal comune che mette in risalto le sue forme carnali. Le spine come simbolo del peccato, di una vita peccaminosa che le donne di clausura non hanno mai potuto conoscere e vivere. Il tutto contornato da un preminente rosso, colore della passione, della seduzione ma anche del pericolo, della rabbia e dell’avventura.
Ludovica Longo
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