La storia del potere badessale dall’origine del 1266 alla fine del 1810.
È datato nel 1266 l’inizio delle badesse di Conversano, con l’arrivo in barca del gruppo di suore benedettine cistercensi, che fuggirono dalla Grecia, dal monastero di Santa Maria “de Viridario” di Methoni’ approdate al porto di Brindisi. Con il volere di Papa Clemente IV, le suore ricevono la dignità vescovile e i diritti feudali sul Capitolo di Castellana -già concessi all’abate qualche secolo prima- sostituendo così di fatto il vescovo e dipendendo dalla santa sede.
Avevano pieno diritto di vestire la Mitra, il guanto rosso con l’anello e il pastorale, tutti simboli del potere temporale e spirituale.
La bolla papale si trasforma in una pergamena che racconta l’intera storia degli oltre cinque secoli del potere badessale.
Dal 1577 du istituito il rito del baciamano, voluto dalla badessa donna Isabella Acquaviva D’Aragona; rituale che vedeva il clero maschile prostrarsi alla badessa in segno di riconoscenza e sottomissione, mal gradito in particolar modo perchè svolto in pubblico.
Una gabbia che rappresenta proprio la clausura, simbolo di costrizione lontana dalle libertà e di vita imposta, abbracciata dalla badessa che controlla la vita delle proprie consorelle.
Donna Beatrice Acquaviva D’Aragona, ai secoli suor Dorotea, fu l’unica protagonista di una fuga d’amore registrata nel monastero di clausura conversanese. Promotore della fuga fu il cugino Don Rodolfo Carafa, Patrizio Napoletano, Cavaliere dell’Ordine di Malta dal 1669 che di notte sulla sella del suo cavallo, dalle mura della clausura portò con se Dorotea verso una nuova vita.
La fine di questo racconto avviene il 2 maggio 1810, quando il ministro per la Giustizia ed il Culto, Francesco Ricciardi, comunicò al vescovo di Conversano, mons. Gennaro Carelli, che il Re di Napoli, Gioacchino Murat, aveva deciso di trasferire la giurisdizione ecclesiastica, esercitata dalla badessa del monastero conversanese, al vescovo della diocesi di Conversano. Sicuramente le cause che portarono il Re all’estrema decisione furono legate alle continue cause, troppo frequenti, aperte a Napoli per risolvere la controversia, la soluzione più rapida fu risolvere il potere badessale, azione non regolare in quanto solo il Papa era preposto come diretto superiore delle suore. Ad ogni modo per volere del re, e tacito assenso del Papa il territorio di Castellana fu aggregato alla Diocesi di Conversano.
Maria Nitti
¿Tienes una puerta en el camino que quieres nominar? haga clic aquí
¿Tú también quieres participar en la próxima edición? haga clic aquí
Dove si trova e come raggiungerla (Riferimento n.)
